LA STORIA

Prima di noi...

Correva l’anno…

Tanti piccoli passi per un grande cammino. Correva l’anno 1968. Era il 13 Aprile. Sabato 13 Aprile 1968. Era mattina quando il farmacista e presidente della Polisportiva Spoleto, Dott. Francesco Merini, arrivò al Teatro Nuovo dove avrebbe incontrato il dirigente Alfio Silvestri. Quello stesso giorno stava per sopraggiungere niente meno che l’On. Aldo Moro, Presidente del Consiglio dei Ministri, chiamato a “benedire” la nascita dell’Unione Spoletina. Chi aveva gettato il primo seme di tale realtà? Francesco Merini, figlio di Crispino, entrambi farmacisti, negli anni quaranta, fu chiamato da don Pacifico Scarponi, parroco di San Gregorio Maggiore, a ricoprire l’incarico di presidente della Gioventù Cattolica locale.

 

Un incarico che gli consentiva di allacciare importanti rapporti con il mondo cattolico, che allora contava.
Aveva però solo i giovani, ma non una struttura dove poterli riunire.
Un giorno di ottobre, passeggiando in piazza Garibaldi, insieme a Giuseppe Monini e Mario Bonfè, suoi amici sostenitori, indicando un appezzamento di terreno adiacente la chiesa, confessò loro : ” Questo è il luogo dove vorrei costruire, e costruirò, la casa dei giovani”.
L’area era di proprietà del marchese Paolo Leoni che, alla sua morte, l’aveva lasciata per testamento alla Curia Vescovile, con il precipuo impegno di edificarci un Orfanotrofio per i giovani di Spoleto, Montefranco e Scandria.

Usufruttuaria dell’intero spazio era la vedova, Clelia Pompili che acconsentì immediatamente alla realizzazione del progetto. Ma il terreno era coltivato ad orto da Zeno Federici, che non voleva saperne di sostituire cipolle, cicoria e carote, con palloni di basket e pattini a rotelle. Zeno aveva un regolare contratto agricolo, e quell’orto era la sua primaria fonte di reddito. La sopravvivenza bucolica cedette però ad una appetibile permuta con una casetta di proprietà parrocchiale, a ridosso del terreno.
Monsignor Radossi andò oltre. Con encomiabile fiducia, firmò una incondizionata autorizzazione a favore di Merini che, in sintesi, gli consentiva di operare come se fosse il legittimo proprietario. Praticamente aveva carta bianca, occorreva scriverci sopra.

“Se prima con una persona anziana era un orto, adesso con i giovani diventerà un giardino!”

Bisognava innanzitutto partire col trovare un nome per la novella struttura, adatto al compito cui era chiamata. Stava nascendo il Giardino dello Sport.
Farmacista per costrizione, ma amante e cultore del disegno e dell’architettura, fu proprio Merini ad elaborare direttamente il progetto di fattibilità della struttura sportiva. Non essendo iscritto all’Albo, si rivolse all’ing. Ricordi, tecnico comunale, per fargli firmare il progetto, e al geometra Mario Arcioni, per progettare la pista di pattinaggio.
Unica nel suo genere: la migliore in Europa!!!! Il CONI approvò l’opera ma….mancavano i soldi!

La famiglia Merini mise allora le mani in tasca. L’unica possibilità era rivolgersi alla provvidenza che, nel caso specifico, era rappresentata dal Vaticano, oltretutto già proprietario dell’area. E non sarebbe bastato parlare con le guardie Svizzere, e questo Francesco lo sapeva benissimo. Lo sapeva, perché frequentava spesso i piani alti vaticani, proprio per il ruolo che svolgeva nell’ambito dell’Azione Cattolica. In questo caso, però, occorreva raggiungere il punto più alto del cupolone.
Fortunatamente la casualità ci mise lo zampino.

Dove siamo!

Piazza Giuseppe Garibaldi, 31 SPOLETO – (Perugia)

ORARI APERITIVO E CENA

Tutti i giorni

dalle 19 alle 23

Contatti

Wapp e Telefono

+(39) 349 095 7578

Indirizzo

Piazza Giuseppe Garibaldi, 31 – Spoleto (PG)

CENA – tutte le sere dalle 19 alle 21.30

 

Chiama

RD WhatsApp